Critica

REGINA FILM:


LA STAMPA

“Un esordio promettente”.

CORRIERE DELLA SERA

“Sfacciato e acquatico”.

IL GIORNALE

“Davvero un bel film”.

MOVIEPLAYER

“Una ventata di aria fresca nel panorama italiano”.

CIAK MAGAZINE

“Un dramma teso e delicato. Un esordio già maturo e personale, intimo e attento”.

FILM TV

“Bello. Ginevra Francesconi è una sopresa”.

SKY CINEMA

“Un intenso racconto di formazione”.

LA STAMPA 2

“Alessandro Grande rivela un buon occhio di Cinema”.

CINEMATOGRAFO.IT

“In Italia sta sorgendo un nuovo cinema”.

CINEMAITALIANO.INFO

“Un esordio da ricordare”.

IL SUSSIDIARIO

“Una storia che arriva al cuore e che rappresenta uno dei migliori esordi italiani degli ultimi anni”.

rassegna stampa 2

rassegna stampa 3

rassegna stampa 4

rassegna stampa 5

BISMILLAH


CIAK MAGAZINE

“Alessandro Grande sembra aver fatto sua la lezione del Maestro del neorealismo Vittorio de Sica”.

HUFFPOST

“Delicato e incisivo, uno sguardo potente e toccante sulla crisi migratoria in Europa”.

BEST MOVIE

“Un tenero racconto che riesce a tratteggiare in maniera delicata e pudica, ma allo stesso tempo commovente e pulsante, il coraggio e il dolore di Samira”.

CINEMAITALIANO.INFO

“Bismillah riesce in pochi minuti ad entrare nel cuore e nella mente”.

MYMOVIES

“Una sensibilità diversa e più intensa, per ricordarci che ci può essere una luce in fondo al tunnel. Questo cortometraggio merita un’ampia circolazione nelle sale e nei festival”.

IL VENERDI’ DI REPUBBLICA

“Questi 14 minuti diventano universali come una riga di Checov, universali come il canto religioso che la sorellina intona per proteggere il fratello e non sentirsi sola. Bravo Alessandro Grande a lasciar che si depositi gentilmente dentro di noi per invocare, di questi tempi, anche la clemenza umana”.

MARGERITA


BRUNO TORRI, CRITICO E DOCENTE DI ISTITIUZIONI DI STORIA DEL CINEMA “UNIVERSITA’ DI TOR VERGATA”

“Margerita, cortometraggio a soggetto di Alessandro Grande, si svolge con un ritmo ben calibrato, privilegiando l’allusivo rispetto all’esplicito, e lasciando in sospeso quasi sino all’ultimo la sua più profonda motivazione narrativa, il suo senso ultimo. Il finale, pur risultando del tutto coerente con quanto precedentemente mostrato, è tuttavia sorprendente e, insieme, commovente. Si avverte, in questa conclusione del racconto, un’ispirazione poetica, così come vi si manifesta compiutamente il significato del film, vale a dire il suo contenuto antirazzista. Come sembra suggerirci Margerita, è bello che ad avvicinare due mondi diversi e distanti tra di loro sia la musica, una forma di espressione artistica; e che a fare da tramite a tutto questo sia il cinema, un’altra forma di espressione artistica”.

ALESSANDRA COMAZZI, CRITICA TELEVISIVA “LA STAMPA”

“Speriamo di vedere in tv «Margerita» di Alessandro Grande. Un’opera intensa e poetica, dove la potenza della musica supera le barriere linguistiche, sociali, razziali. Lavoro di pregio”.

ORNELLA SGROI, CRITICA CINEMATOGRAFICA, “CINEMATOGRAFO – RAI 1”

“Margerita, come già In my prison, sorprende lo spettatore mettendolo di fronte alla scoperta dei propri pregiudizi più inconsci. E svelandogli con grande poesia la concretezza di un’alternativa possibile, in presenza di storie di degrado ed emarginazione il cui epilogo sembrerebbe tragicamente inevitabile. Storie che emozionano, complice qui anche la forza evocativa della musica, per la potenza di tutta quella bellezza che spesso si nasconde dove non avremmo pensato di trovarla”.

FABRIZIO NATALINI, CRITICO E DOCENTE DI STORIA DEL CINEMA ITALIANO, “UNIVERSITA’ DI TOR VERGATA”

“Anche alla sua seconda prova Alessandro Grande si conferma Autore con l’A maiuscola, scrivendo e poi dirigendo una storia a tutto tondo che affascina e commuove. Un breve, ma intenso “vero” film, da vedere e rivedere. Una microstoria che si fa metafora della nostra vita quotidiana”.

ANTONIO CAPELLUPO, GIORNALISTA E CRITICO, SCRIVE PER IL SITO WEB CINEMAITALIANO.INFO

“Un furto, l’ennesimo. Poi una corsa veloce, in fuga dalle incertezze, dalle paure, dai sensi di colpa provocati da un’esistenza che ti chiede di sopravvivere a qualunque costo. Ma si sa, il destino è imprevedibile, e possono bastare poche note musicali per cambiare le prospettive, per riuscire a disegnare nei propri sogni un futuro diverso, migliore. “Margerita” di Alessandro Grande ha così il pregio di riuscire a mantenersi perfettamente in bilico tra un realismo che trasuda dai volti e dai luoghi raccontati, e la favola, leggera e dolce come le note di uno Stradivari”.

MARIAGRAZIA LONDRINO, GIORNALISTA ROMART GALLERY – MENSILE DI ARTE

“Un occhio giovane e attento alle tematiche sociali, una finestra poetica sull’attualità, così Alessandro Grande racconta storie di vita. In my prison e Margerita sono due favole moderne raccontate come pochi cineasti saprebbero fare in questo momento”.

IN MY PRISON


ORNELLA SGROI (CRITICA CINEMATOGRAFICA RAI1)

“In my prison” è un piccolo film che merita attenzione. Per l’idea, innanzitutto. E per l’originalità narrativa con cui il regista l’ha resa per immagini in soli sei minuti. C’è grande ispirazione, dietro ad una regia impreziosita da un intenso accompagnamento musicale”.

STEVE DELLA CASA (CRITICO CINEMATOGRAFICO)

“Con pochi mezzi e molto talento, Alessandro Grande ha realizzato un cortometraggio avvincente, interamente basato sulle sue qualità da regista”.

FABRIZIO ACCATINO (AUTORE LA 25ORA – LA7)

“Se il valore di un corto lo si misura dalla capacità di osare, In my prison è un ottimo lavoro: rivela sincerità narrativa, abilità di messa in scena e un nascente talento registico”.

ANTONIO CAPELLUPO (CRITICO CINEMATOGRAFICO – CINEMAITALIANO.INFO)

“Un cortometraggio di finzione che sceglie uno sguardo alternativo per raccontare lo stato di detenzione. E’ solo l’ultimo di una serie di corti di un giovane regista che, già trionfatore in numerosi festival, sembrerebbe già pronto per la direzione di un’opera prima”.